Arriva l’autunno, le prime piogge danno il benvenuto alla nuova stagione mentre funghi e tartufi
iniziano a comparire nei boschi. Il regno dei funghi comprende più di 100.000 specie di
organismi ma noi ne consideriamo solo alcuni commestibili che crescono nelle nostre montagne
e arricchiscono da sempre le nostre tavole.
Porcino: dall’odore e dal sapore gradevolissimo si presenta con un cappello nella maggior parte
dei casi di color bruno rossastro, con una carne compatta e soda, immutabile al taglio, un gambo
tozzo e robusto, commestibile anche se consumato crudo. Cresce da luglio all´autunno in boschi sia
di conifere sia di latifoglie.
Galletto o Finferlo: forse la specie più diffusa e venduta dal sapore molto ricercato. Spesso
cresce a gruppi numerosi da giugno a novembre. Ne esistono molte varietà e tutte commestibili. Di
solito varia da un giallo vivo a un giallo arancio con un cappello sottile e sinuoso e un gambo
slanciato ma sempre sodo e compatto.
Chiodino: caratterizzato da un anello molto evidente e persistente ha una carne biancastra e un
sapore piuttosto amarognolo. Cresce ai piedi di piante viventi e in gruppi di molti individui e
il colore varia a seconda dell’albero su cui cresce. L’autunno è il periodo adatto per raccoglierne
in grosse quantità.
Tartufo: è un prodotto della natura pieno di mistero che cresce sotto terra. Raro e prezioso
viene raccolto solo con l’aiuto di cani o maiali addestrati che con l’olfatto, individuano il
punto in cui giace sotto terra. Si raccoglie solo dopo che il punto esatto di crescita è stato
segnalato ed è opportuno toglierlo con le mani, o con il vanghetto, evitando di scavare buche
troppo larghe per non distruggere le radici ed è indispensabile chiudere alla perfezione la
buca perché causerebbe una diminuzione nella produzione negli anni successivi. Il tartufo
impiega circa 6 mesi per crescere e maturare. Raccolti, i tartufi, si conservano a lungo
senza alcun trattamento particolare. Le due principali varietà sono il tartufo bianco e il
tartufo nero: il primo diffuso soprattutto in Piemonte, in Toscana e nelle Marche, ha la
polpa interna bianca e giallastra con leggere sfumature, il tartufo nero invece viene
raccolto nelle aree appenniniche, in Emilia, Piemonte e Veneto. Il tartufo nero di Fragno
emana un profumo gradevole: si sviluppa preferibilmente su terreni derivanti dal disfacimento
di rocce sedimentarie calcare e fruttifica ad una profondità che va dai 5 ai 20 cm. Questi
grandi affioramenti calcarei sono presenti nelle nostre vallate: i più importanti sono al
Monte Sporno, al Monte Cassio e al Monte Caio. Da non perdere la Fiera del Tartufo nero di
Fragno a Calestano tra ottobre e novembre.
ALCUNE RICETTE
Risotto ai funghi
1 cipolla, 2 spicchi d’aglio, 1 carota, 1 gambo di sedano, 50 grammi di pancetta macinata, 400 g di
funghi freschi (o 40 g di secchi), 400 grammi di riso, brodo di carne, 1 bicchiere di vino
bianco, prezzemolo, sale.
Soffriggere bene cipolla, aglio, carota e sedano in una casseruola e aggiungere la pancetta.
Aggiungere i funghi a fettine e un po’ di sale poi cuocere lentamente per 10’; aggiungere
ora il riso e mescolare bene aggiungendo continuamente brodo di carne ed un bicchiere di
vino bianco secco sino ad arrivare a cottura; servire con una spruzzatina di prezzemolo.
Crostini con funghi tartufati
50 grammi di porcini secchi, 4 spicchi di aglio, 22 grammi di cipolla bianca, 20 grammi di
olio d’oliva, prezzemolo, 60 grammi di pane casereccio e un bel tartufo bianco, vino bianco
I funghi vengono messi a rinvenire in acqua tiepida, poi infarinati e tritati sul tagliere
insieme agli spicchi d'aglio e alla cipolla prima di essere messi a rosolare nell'olio.
Appena cominciano ad asciugare si unisce il vino bianco e quando è evaporato anche il
prezzemolo. Mescolare il composto e preparare i crostini leggermente tostati. Serviti
con vino rosso fresco e ricopriteli di abbondanti fettine di tartufo bianco.