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Enogastronomia, Cultura e Natura nella terra del Crudo di Parma

ALLA CORTE DEI ROSSI

In montagna, sulle colline, in pianura, sono sorti per volontà della casata dei Rossi numerosi fortilizi, rocche e castelli di epoca medievale a suggellare l’importanza che la famiglia ricopriva all’epoca nel parmense. L’eleganza architettonica, la sontuosa ricchezza delle decorazioni interne e la sicurezza erano determinanti per rendere le rocche vere e proprie abitazioni di piccole e fastose corti e roccaforti inespugnabili. Uno dei più importanti e singolari uomini della casata dei Rossi, il più astuto, coraggioso guerriero e abile condottiero fu Pier Maria Rossi. Il Signore di Parma, viveva nella rocca di San Secondo con la moglie e tra le altre fece erigere diverse dimore per l’amante Bianca Pellegrini: per lei fece costruire il castello di Rocca Bianca, molto vicino a San Secondo e per incontri romantici fece edificare il castello di Torrechiara ristrutturando l’antica rocca e facendola divenire uno dei castelli più famosi della provincia. Ricordiamo alcune delle sue maestose dimore che si trovano anche ritratte nella famosa camera d’oro di quest’ultima a suggellare l’importanza che il “Magnifico” ebbe in quegli anni. Le ripercorriamo dopo aver visto il sontuoso maniero di Torrechiara che aleggia alto nella valle.

PRIMA TAPPA: DA TORRECHIARA A FELINO
7,1 km – circa 10 min
Il Castello di Felino entra nella metà del 1300 a far parte del sistema difensivo della potente famiglia. I Rossi tennero la fortezza per circa un centinaio di anni fino a quando con un inganno fu conquistato da Ludovico il Moro. Il Castello conserva integro lo schema quattrocentesco: una robusta costruzione con mura a picco, parapetti bastionati e una torretta centrale a difesa della porta di ingresso dalla quale si accedeva tramite ponte levatoio. Un largo e profondo fossato circonda il maniero. Per la sua posizione strategica fu al centro di secolari dispute territoriali: le prigioni e le camere di tortura ancora visibili, rappresentano la testimonianza di quel difficile periodo di lotte. L’attuale proprietario, dopo un lungo restauro, lo ha messo a disposizione per esposizioni, congressi, visite guidate e cerimonie in genere.

SECONDA TAPPA: DA FELINO A ROCCABIANCA
44,9 km – circa 52 min
La monumentale rocca eretta attorno alla metà del quattrocento da Pier Maria Rossi per l'amata Bianca alla quale deve il nome, si apre sull'antica "piazza del mercato" e si affaccia sulla vicina chiesa parrocchiale. Il maniero presenta una tipica struttura, possente e quadrata, con il cortile centrale, il mastio e due torri angolari. Al suo interno sono visibili i pregevoli decori e gli stemmi araldici del porticato. Antistante la celeberrima “Torre di Griselda”, si riconoscono le ricostruzioni del quattrocentesco ciclo pittorico ispirato alla centesima novella del Boccaccio.

TERZA TAPPA: DA ROCCABIANCA A SAN SECONDO
10,6 km – circa 13 min
Pier Maria Rossi a testimonianza della potente dinastia fece costruire la rocca di San Secondo. La dimora si erge su un vasto piazzale alberato. La Rocca è il frutto di profonde trasformazioni avvenute tra il XV e il XVI secolo. Lasciano senza fiato i bellissimi affreschi ispirati alla favolistica di Esopo e alla mitologia classica che si trovano all’interno. Nella imponente sala delle Gesta Rossiane invece ritroviamo la narrazione di tredici importanti imprese del casato.

QUARTA TAPPA: DA SAN SECONDO A BERCETO
64,9 km – circa 55 min
Berceto visse un periodo di particolare fulgore sotto il dominio del Conte al quale vanno ricollegati i fasti del maestoso castello, oggi purtoppo ridotto a rudere. Da qui si snoda sinuosa la strada Romea, col tipico selciato medioevale a coltello fra due ali di edifici e alcune armoniche piazzette, piene di colori, di voci e di luce. Sono ancora visibili le tracce delle mura che un tempo cingevavo Berceto dal Castello alla porta Est.

ULTIMA TAPPA: DA BERCETO A CORNIGLIO
20,5 km – circa 25 min
Posto su un terrazzo che domina l’abitato, si conservano le tracce di una importante rocca del dominio rossiano. Dell’antica fortezza, oggi sede municipale, resta il corpo in arenaria ad ovest e gli splendidi bastioni angolari, circolari e triangolari che lo sovrastano.